Masters of Death tour. Un’imperdibile occasione per vedere insieme quattro delle migliori band del panorama del Death Metal. Dopo un po’ di attesa, una chiacchierata con i vari personaggi che cominciano ad arrivare al Transilvania, organizzatori, tour manager e amici già da tempo conosciuti e anche nuovi. Dopo un po’ di tempo in attesa incontriamo il cantante e bassista degli Unleashed, Johnny Hedlund, gigantesco portavoce della band, da poco rientrato da un giro della città circondata da grigie nuvole e da una fastidiosa nebbiolina. Ci spostiamo nel backstage e dividiamo il camerino con Ola Lindgren dei Grave, intento a sistemare ed accordare la sua chitarra…
Long Live Rock’n’Roll:
Cominciamo parlare del vostro ultimo album “Midvinterblot”, difficile da pronunciare per un italiano..
Johnny Hedlund:
…(ride)… sÂì, è svedese…
Long Live Rock’n’Roll:
E’ uscito piùo meno un mese fa… siete soddisfatti?
Johnny Hedlund:
SÂì, moltissimo. Penso che siano i brani migliori che noi mai abbiamo scritto nella nostra carriera. Abbiamo scritto molti brani, circa 20, 25 brani e di conseguenza poi in studio abbiamo dovuto sceglierne 15. Di questi 15 brani noi siamo veramente soddisfatti.
Long Live Rock’n’Roll:
Puoi parlare di questo album?
Johnny Hedlund:
L’idea fondamentale quando abbiamo registrato questo album è stata quella di cercare di riprodurre il piùpossibile delle sonorità live, anche rispetto ai precedenti. Sappiamo che è difficile riprodurre in studio quelle sensazioni che noi viviamo dal vivo; abbiamo cercato di mettere molta piùenergia in questo album, poi in studio abbiamo avuto piùtempo per poter provare delle cose differenti e secondo me Midvinterblot è l’album con piùenergia che noi abbiamo mai fatto e ovviamente posso dirti che questa è la nostra migliore produzione che abbiamo mai realizzato. Secondo me i brani sono molto piùduri e l’album è il piùduro che ne abbiano mai realizzato e sono molto contento del risultato finale. E’ ovvio che ogni musicista affermi che l’ultimo album sia sempre quello migliore, ma stiamo anche avendo degli ottimi riscontri da riviste, stampa o webzine e di conseguenza non sono solo io a dirlo.
Long Live Rock’n’Roll:
All’interno di questo album cosa troviamo?
Johnny Hedlund:
Penso che ci sia quello che facciamo normalmente. Ci sono alcuni brani con testi ispirati alla mitologia vichinga, altri con i tipici testi del Death Metal e altri brani con testi abbastanza differenti, sempre ispirati al Death Metal e non solo alla mitologia. Abbiamo cercato di ricreare la classica atmosfera Death Metal. Ma generalmente posso dirti che sono gli stessi testi tipici del Death Metal.
Long Live Rock’n’Roll:
Voi siete molto apprezzati per la vostra capacità compositiva e la vostra qualità di esecuzione dei brani. Cosa ne pensi?
Johnny Hedlund:
Molti pensano che noi stiamo progredendo sia in studio che on stage, ma anche nella produzione, nella realizzazione degli album etc… e chiaramente ci fa molto piacere. Questa è la chiave per poter passare ad un livello successivo e migliorare sempre.
Long Live Rock’n’Roll:
Per quanto riguarda la produzione la Svezia è sempre ad altissimi livelli?
Johnny Hedlund:
Non so esattamente cosa succede in Svezia per quanto riguarda questo di cui mi stai parlando. La Svezia ha sempre avuto una grande tradizione per quanto riguarda la produzione di buone band e musicisti, non solo per il Death, ma anche riferito ad altri stili musicali. Penso che sia un qualcosa proprio della nostra cultura, non è qualcosa che è nato soltanto lo scorso anno per intenderci, ma questo esiste da molto tempo, pensa agli Abba o ad altre bende importanti svedesi. La Svezia è una piccola nazione composta da 9 milioni di abitanti e nonostante questa popolazione ridotta la produzione musicale è sempre ad altissimi livelli.
Long Live Rock’n’Roll:
Gli Unleashed, insieme a Grave, Dismember ed Entombed, sono quanto di meglio il Death Metal possa offrire. Potresti darmi una definizione di quello che secondo te è il Death Metal?
Johnny Hedlund:
Una definizione? mmmmhhh… potrei dirti: dedizione. E’ un tipo di metal nato circa alla metà degli anni ’80. Il Death ha sempre avuto dei momenti positivi e degli altri momenti in cui non è stato molto considerato. Se pensi alle band di questa sera sono gruppi che esistono ormai da molto tempo, che hanno avuto degli atti e dei bassi, ma che comunque ancora continuano ad essere presenti nel mercato musicale e solo i migliori, quelli piùforti sopravvivono e probabilmente questi gruppi che sono nati cos da tanto tempo ancora sopravvivranno per molto tempo. E’ un fatto di dedizione, di duro lavoro. Penso che la dedizione sia la cosa principale per dei gruppi come noi.
Long Live Rock’n’Roll:
Ma il Death è ancora attuale?
Johnny Hedlund:
SÂì, moltissimo e noi rimarremo ancora per molto tempo, non siamo un’eccezione. Poi guadagnare molti soldi o pochi soldi, ma se ti diverti facendo quello che ti piace allora perchè non continuare?
Long Live Rock’n’Roll:
Se dovessi regalare un album degli Unleashed, cosa mi suggeriresti…
Johnny Hedlund:
Sicuramente gli ultimi due: “Midvinterblot” e “Sworn Allegiance” perchè sono molto piùvicini a quello che siamo adesso. Ovviamente potrei dirti qualsiasi album, ma gli ultimi due ci rappresentano di piè perchè appunto sono quelli che sono pi””ùvicini a quello che noi siamo in questo momento. Chiaramente questa è una mia opinione personale…
Long Live Rock’n’Roll:
Quanto è importante avere una line up solida?
Johnny Hedlund:
E’ importante ovviamente, ma non è una catastrofe quando tu cambi un membro della band. Forse lo è di piùse cambi il vocalist. Ma non è una catastrofe cambiare un membro, può succedere. A noi è successo nel ’96 quando abbiamo cambiato un chitarrista, ma può succedere. Qualche volta devi fare dei cambi per qualsiasi ragione. Noi di solito lavoriamo in modo molto democratico, le decisioni ne prendiamo un quattro e se qualcuno vuole imporsi sugli altri allora non è piùnel nostro sitle…
Long Live Rock’n’Roll:
In questo Masters of Death tour ci sono quattro delle piùimportanti band nel panorama Death.
Johnny Hedlund:
Sono molto contento di questo tour. Ne parlavamo da molto tempo e finalmente siamo riusciti a concretizzare un tour del genere. E’ molto bello ed interessante?
Long Live Rock’n’Roll:
E’ difficile suonare insieme o mettervi d’accordo?
Johnny Hedlund:
Assolutamente no. Ci stiamo divertendo molto insieme e poi ci conosciamo da molto tempo, è molto bello.
Long Live Rock’n’Roll:
Cosa vi aspettate da queste due date italiane?
Johnny Hedlund:
…(ride)… mi aspetto di vedere i soliti pazzi italiani. Voi conoscete tutte le quattro band che suonano in questo tour di conseguenza mi aspetto un pubblico scatenato…
Long Live Rock’n’Roll:
Prima di lasciarti andare, come vorresti chiudere questa chiacchierata?
Johnny Hedlund:
Sicuramente sono molto contento di essere ritornato in Italia, è un po’ di tempo che mancavamo da questo paese e spero veramente di divertirmi in questi due show italiani…
Long Live Rock’n’Roll:
E che cosa mi dici dei brani che suonerete questa sera ?
Johnny Hedlund:
Cercheremo di proporre i brani di quasi tutti gli album, forse ad eccezione di uno. Suoneremo solo 45 minuti, e faremo tre pezzi del nuovo album, “Blood of Lies”, “In Vicotry or Defeat” e “Triumph or Genocide”… e poi ci vedremo il prossimo anno per un altro tour, dopo l’estate, e sicuramente suoneremo di più, non solo 45 minuti… sai, è molto difficile scegliere dei brani da suonare quando sia così poco tempo…
Il camerino comincia a riempirsi di musicisti pronti a riscaldarsi per l’imminente concerto, varie fidanzate e ospiti delle band e allora chiudiamo la nostra solita chiacchierata, salutando Johnny e dandoci appuntamento al prossimo autunno…
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