UDR Music – Febbraio 2015

Ci sono artisti che nonostante abbiano influenzato una miriade di “colleghi”, rimangono comunque nell’ombra, continuando a suonare e a fare dischi ma senza mai apparire troppo o fare il botto di vendite. Uli Jon Roth, classe 1954, appartiene a questa categoria.

Da tutti viene ricordato come lo storico chitarrista dei primi Scorpions (periodo 1974 ”“ 1978), e abile guitar man dalla tecnica sopraffina, che vede tra i suoi discepoli gente del calibro di Malmsteen, Steve Vai, Van Halen e tanti altri. La sua carriera solista ha incrementato notevolmente la sua fama di chitarrista, pur non raggiungendo mai vendite stellari. Prima o poi, il passato ritorna infatti Uli Jon Roth non si è dimenticato che 40 anni fa suonava nella piùgrande hard rock band tedesca di sempre, e ha deciso di risuonare le canzoni del suo glorioso passato tratte dai primi album degli Scorpions. Personalmente ho sempre preferito la seconda fase della band, forse piùcommerciale, ma piùfluida e d’impatto.  Doppio cd, con tanta carne al fuoco, che ripercorre un breve ma intenso periodo fatto di pura creatività  e condito da elementi che hanno influenzato molti gruppi. Gli album presi in esame sono fly to the rainbow (1974), in trance (1975), virgin killer (1976) e taken by force (1977). Niente stravolgimenti sia chiaro, ma una riproposizione fedele di piccoli grandi classici dell’hard rock, suonati col gusto di oggi e una produzione migliore. In questo doppio cd, possiamo ascoltare le molteplici facce della band tedesca. Si passa da episodi hard rock ad esempio l’anthemica the sails of charon, la “violenta” virgin killer, all night long, dark lady, la terremotante catch your train (grandissima la prestazione vocale del giovane Nathan James) al blues rock di yellow raven dove Uli Jon da sfogo ai suoi tormenti interiori e fa piangere la propria sky guitar, e sun in my hand shuffle fino al midollo, attraverso ballate sofferte come crying days e in trance. Insomma i classici del passato ci sono tutti. Il buon Uli poteva mettere magari qualche brano in meno e aggiungere degli inediti che non guastano mai. Sicuramente l’elemento che spicca maggiormente dopo aver ascoltato questo doppio album, è che nonostante siano passati circa 40 anni dalla loro pubblicazione, canzoni come ad esempio longing for fire o we’ll burn the sky non hanno perso niente della loro bellezza, e anzi, in questa nuova riproposizione acquistano maggior freschezza. Merito anche della formazione, un mix di vecchie (Ule W. Ritgen storico bassista di Fair Warning e Zeno Roth) e nuove leve. C’era molta curiosità  verso Nathan James, giovane e talentuoso vocalist, passato alla ribalta per aver partecipato al talent show The Voice (versione U.K.). Distante parecchio dalla purezza del cantato di Klaus Meine, il nostro giovane singer ha una voce piuttosto potente e piena, che in piùoccasioni mi ha ricordato David Coverdale, pur non avendo quel timbro sensuale. Ottimo e a tratti devastante nelle songs piùhard, meno convincente in altri episodi dove manca di personalità  (crying days e life’s like a river). Sicuramente una piacevole sorpresa. Scorpions revisited, è un buon disco, un tuffo nel passato, e una conferma. La musica dei 70’ non risente del tempo che passa e delle mode. Si ascolta e basta.

Tracklist:

Disc I
01. The Sails of Charon
02. Life’s Like A River
03. Virgin Killer
04. Sun In My Hand
05. Drifting Sun
06. We’ll Burn The Sky
07. In Trance
08. Fly To The Rainbow
09. All Night Long
10. Longing For Fire

Disc II
01. Crying Days
02. I’ve got to be free
03. Hell-Cat
04. Evening Wind
05. Yellow Raven
06. Pictured Life
07. Catch Your Train
08. Polar Nights
09. Dark Lady

Band:
Ulrich “Uli Jon” Roth – chitarra, voce
Nathan James – voce
Jamie Little – batteria
Ule W. Ritgen – basso
Niklas Turmann – chitarra, voce
Corvin Bahn – tastiera, voce
David Klosinski – chitarra

 

uli

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