Lunedì 27 gennaio 2025 i Magazzini Generali di Milano attendono trepidanti Mark Tremonti, chitarrista dei Creed e successivamente degli Alter Bridge, in tour col suo progetto solista omonimo per l’uscita del suo ultimo disco, dal titolo The End Will Show Us How, uscito all’inizio del nuovo anno per Napalm Records.
A precederlo sul palco, gli inglesi Florence Black: il trio proveniente dal Galles scalda i motori con brani come Start Again e Can You Feel It?, dai loro dischi Weight Of The World e Bed Of Nails. Spaziano tra riff alternative e sonorità a cavallo tra gli anni ’90 e i primi 2000, sorprendendo tutti e chiudendo il loro set con Sun & Moon, brano dalla voce più melodica e meno graffiata rispetto agli altri, che colpisce lasciando i partecipanti incuriositi e compiaciuti.
Sono ormai le 21 spaccate e il palco è pronto per l’headliner della serata: Mark Tremonti sale sul palco assieme alla band che lo accompagna, composta da Eric Friedman alla chitarra, Tanner Keegan al basso e Ryan Bennett alla batteria. Si inizia con quella che è la chiusura del nuovo disco, All the Wicked Things, e subito dopo si torna indietro nel tempo con Cauterize. Il pubblico risponde benissimo e per questo ne vale la pena fare un altro salto nel passato con You Waste Your Time, direttamente dal primo disco targato Tremonti di un lontano 2012.
“Mi fate sentire fiero delle mie origini italiane”, afferma il chitarrista rendendosi conto del responso dei partecipanti.
The Things I’ve Seen è presentata da un assolo, mentre The Mother, The Earth and I è preceduta da un’affermazione semplice e lampante: siamo tutti figli della stessa madre nonostante le differenze, che siano politiche, religiose o di altra natura. Se su Just Too Much siamo tutti invitati a cantare, è su Throw Them to the Lions che realmente ci si scatena, avvistando qualcuno che poga qua e là in un locale praticamente pieno.
I metallari però hanno anche un cuore e lo mostrano tutto sulla combo Another Heart e It’s Not Over, brani decisamente più melodici dei precedenti. Si fa un altro salto nel passato con Flying Monkeys e So You’re Afraid, mentre con Dust abbiamo il momento torce e luci della serata: tra tutti i telefoni alzati si intravede la fiamma di un accendino, e l’aria della nostalgia si fa sempre più intensa. La sua durata, però, è breve: il pubblico torna a scatenarsi con Catching Fire e My Last Mistake, cantando a pieni polmoni.
La serata sta per volgere al termine: Tremonti regala al pubblico un altro momento significativo e melodico con Marching in Time, scritta dopo aver appreso l’arrivo della sua ultima figlia. Il pubblico è attento, solleva le braccia cantando il ritornello e celebrando quella che è probabilmente, a tutti gli effetti, la ballad più ballad dell’intero progetto solista.
L’encore è affidato ad altre due title track dei suoi lavori in studio, The End Will Show Us How e A Dying Machine. Il gran finale però arriva con Wish You Well: un brano che quest’anno ha ben dodici anni, ma così sentito da confermare gli show di Tremonti come una eterna garanzia nel panorama metal moderno.
Setlist:
- All the Wicked Things
- Cauterize
- You Waste Your Time
- The Things I’ve Seen
- The Mother, The Earth and I
- Just Too Much
- Throw Them to the Lions
- Another Heart
- It’s Not Over
- Flying Monkeys
- So You’re Afraid
- Dust
- Catching Fire
- My Last Mistake
- Marching in Time
- The End Will Show Us How
- A Dying Machine
- Wish You Well
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