2024 – Total Pleasure – VMG

Quella offerta da Annie Clarke è una prospettiva sempre autorevole, degna della massima attenzione, senza la quale ogni tentativo di analizzare la musica degli ultimi 15 anni giungerebbe a risultati ben lontani dall’essere realmente esaustivi. Accantonate le affascinanti velleità neo soul del precedente Daddy’s Home, l’artista cambia nuovamente traiettoria, senza però smarrire un briciolo di quella peculiarissima identità che viene ora messa al servizio di un finissimo art rock, capace di flirtare con un audace glam elettronico.

La produzione, per la prima volta affrontata completamente da sola, brilla in modo particolarmente convincente, ma il risultato sarebbe poca cosa se il suono non avesse avuto la fortuna di incollarsi ad una scrittura lucida, asciutta ed efficacissima. St. Vincent è prima di tutto una delle cantautrici più importanti di questo scorcio di secolo ed il suo songwriting continua a fare la differenza.

Composto a partire da lunghe sessioni con i synth modulari, pazientemente editate fino a ricondurle nell’alveo della forma canzone, All Born Streaming è l’ennesima manifestazione di un talento che continua a spostare la soglia di attenzione del pubblico con un’innata pervicacia di spessore bowiano. La sensazione di essere a pochi passi dal tagliente impressionismo proto industrial di Outside non è affatto causale.

Lungo le sue 10 tracce, l’album non cade mai nella trappola di una sperimentazione autoindulgente e spinge l’istinto melodico verso un altrove necessario che scava, trova e libera l’anima emotiva dei synth. In questo caos ordinato, c’è il tempo ed il modo per inserire lo squadrato contributo di Dave Grohl, un’utile costante perfettamente funzionale alla complessità dell’equazione.

La Clarke realizza compiutamente una visione che è un continuo tributo al rischio artistico, sublimato secondo le (non) regole di una metamorfosi che si fa grido di libertà espressiva, protesa verso il futuro. Feroce ed affamato, All Born Streaming offre un’esperienza spiazzante e seducente che impressiona e ti lascia avido di ulteriori ascolti, mentre la testa azzarda giudizi impegnativi ed inizia a ripetere, ossessivamente, la parola “classico”.

8.5/10

Tracklist:

Hell is Near
Reckless
Broken Man
Flea
Big Time Nothing
Violent Times
The Power’s Out
Sweetest Fruit
So Many Planets
All Born Screaming (feat. Cate Le Bon)

Musicisti

Annie Clark – voce solista (tutte le tracce), sintetizzatore (tracce 1–3, 5–8, 10), basso (1, 4–8); Chitarra a 12 corde , chitarra acustica, piano elettrico (1); programmazione della batteria (2–10), chitarra (3–10), sintetizzatore modulare (3, 6); cori, organo (4); contrabbasso (6), theremin (9)
Justin Meldal-Johnsen – basso (tracce 1–4, 6, 8–10), sintetizzatore (1, 9); programmazione batteria, chitarra (2, 10); contrabbasso elettrico (2), cori (4), contrabbasso (6), percussioni (7), effetti (9), tamburello (10)
Rachel Eckroth – pianoforte verticale (traccia 1), tastiere (2, 9); organo, pianoforte (2)
Josh Freese – batteria (tracce 1, 9)
Dave Grohl – batteria (tracce 3, 4)
Cian Riordan – batteria (tracce 3, 5), basso (6–8)
Mark Guiliana – batteria (tracce 3, 6)
David Ralicke – sassofono (traccia 3), fiati (5, 6, 8, 9)
Cate Le Bon – basso (tracce 7, 10), cori (10)
Stella Mozgawa – batteria (traccia 10)

 

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