Sabato 22 febbraio 2025, l’Arci Tom di Mantova, è stato teatro di un vero trionfo per la scena metal italiana.

La “Dark Night“, organizzata da TOM HELL’S Nights e Mostro Production, ha offerto al pubblico una gamma di sonorità che hanno spaziato dal black metal al folk, passando per il doom ed il depressive rock, con pillole di altre varie influenze spuntate qua e là.

Il tutto si è svolto coinvolgendo i presenti in un’esperienza musicale ricca di pathos.

Ad aprire le danze sono stati i Die Sünde, formazione nata nel 2018 che combina il black metal con il post-hardcore.

La loro esibizione è caratterizzata da un sound personale e potente, capace di catturare immediatamente l’attenzione del pubblico, raccogliendo meritati applausi e scaldando al meglio i motori della serata.

Con la loro performance ci accompagnano alla scoperta del lato più oscuro dell’animo umano. Colpisce la loro presenza, che affascina e cattura. Il dolore, la rabbia e la disperazione, sentimenti che tutti, prima o poi, affrontiamo, vengono messi in musica e le sensazioni che si provano in quei momenti, salgono a galla grazie alle loro sonorità evocative. L’atmosfera malinconica e l’intensità emotiva spiccano nella loro esibizione, trasformandola in un’esperienza quasi mistica. La scossa emotiva, alla fine, ti lascia con un po’ di senso di inquietudine e ti induce alla riflessione. L’impatto è forte e lo riescono a raggiungere con autenticità.

Setlist Die Sünde:
1. Strega
2. Persistenza Inane

 

A seguire, i Mother Augusta hanno portato on set le loro atmosfere cupe e introspettive, frutto di una fusione tra black metal e depressive rock.
La band, attiva dal 2013, ha proposto brani tratti dai loro album “Fragile” e “Low Lights“, quest’ultimo uscito nel 2024 sotto l’etichetta Black Blood Records.

La profondità delle loro composizioni ha creato da subito un’atmosfera intensa e coinvolgente.

La mia impressione è stata che, con i Mother Augusta, la musica si trasformi in un’esplosione di energia. È un po’ un viaggio catartico per chi ascolta. La loro performance è un’immersione totale, dove intensità sonora e profondità emotiva si fondono, lasciando un segno nell’anima di chi si vive il momento.

Setlist Mother Augusta:
1. Low Lights
2. Clochard
3. Fragile
4. The Burning Sun Of Despair
5. Pills
6. Hikikomori
7. In Myself
8. Mom

 

I DUIR, con il loro folk black metal dalle tinte melodiche ed ambient, hanno ulteriormente arricchito la notte del Tom.

La loro musica mescola melodie tradizionali con la potenza del metal, evocando atmosfere epiche ed intensi rituali.

Fondati nel 2013, hanno condiviso il palco con nomi illustri della scena metal internazionale e stanno attualmente lavorando al loro secondo album, dopo il successo del debutto “T.S.N.R.I. – Impermanenza” nel 2022.
La loro performance ha trasportato il pubblico in un viaggio attraverso sonorità ancestrali ed oscure.

È stata un’esperienza travolgente, capace di coinvolgere profondamente sia chi stava assistendo a questa sorta di rito pagano che la band stessa. Il loro show è una cupa ed impetuosa cerimonia, arricchita da affascinanti intermezzi di cornamusa, flauto e ghironda, che donano un tocco epico ed evocativo. L’atmosfera è onirica, i musicisti sono magnetici e l’esibizione spinge a trascendere.

Il loro concerto, che non è solo musica, ma un percorso sonoro avvincente ed ipnotico, è caratterizzato da un grande lavoro scenografico della band. Corpi pitturati di nero con scheletri fosforescenti disegnati sulla pelle, luci abbassate, fumo, effetti e simbolismo messo in bella mostra, amplificano il messaggio che il gruppo vuole trasmettere. L’aspetto musicale non viene però messo in secondo piano ed è protagonista nella loro arte.

Setlist DUIR:
1. Essere Dio
2. Cenere Di Sogni
3. Nuova canzone senza titolo
4. Sentieri Non Tracciati
5. Solitudine

 

Il momento culminante, di questo sabato sera virgiliano, si è manifestato durante il set dei Ponte del Diavolo, headliner dell’evento.

Questo progetto torinese, nato nel 2020, ha saputo conquistare rapidamente l’attenzione di pubblico e critica grazie ad una proposta musicale che mescola sapientemente black metal, new wave e doom, con l’aggiunta, a mio parere, anche di qualche accenno allo stile punk in alcuni passaggi.

Il loro primo album “Fire Blades From The Tomb“, pubblicato sotto l’etichetta Season Of Mist, ha ricevuto consensi unanimi, e la loro esibizione all’Arci Tom ha confermato il loro talento e la loro energia travolgente.

Alcuni dei brani, proposti nella terra dei Gonzaga, hanno veramente infiammato la platea, chiudendo la serata in maniera epica.

Nella loro esibizione emergono forti richiami esoterici, trasformando il palco in un vero e proprio rituale scenico. Un dettaglio suggestivo è il microfono della vocalist, ornato con il simbolo distintivo della band: tre croci disposte lungo il manico, quasi a suggellare un legame tra suono e simbolismo.

L’interazione con il pubblico aggiunge un ulteriore livello di mistero, dando l’impressione che non sia davvero Elena Camusso ad esibirsi, ma piuttosto la sua enigmatica controparte, Erba Del Diavolo, a prendere il sopravvento.

Setlist Ponte del Diavolo:
1. Demone
2. La Razza
3. Spirit
4. Red As The Sex Of She Who Lives In Death
5. Every Tongue
6. Un Bacio A Mezzanotte
7. Covenant
8. Scintilla

 

Il pubblico, come spesso accade quando si esibiscono gruppi underground, non è stato numerosissimo, ma la “Dark Night” all’Arci Tom di Mantova si è rivelata interessante e l’evento ha riscosso successo tra i circa cento presenti che lo hanno vissuto con entusiasmo.

Questi show danno la possibilità, agli appassionati, di assistere allo spettacolo di band che mostrano quanto il talento non sia solo appannaggio dei grandi artisti internazionali più in voga, testimoniando la vivacità e la qualità della scena metal italiana.

Un ringraziamento speciale va agli organizzatori e alle band che hanno reso possibile questa notte di ottima musica.

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