Amanda Knox è tornata a far parlare di sé, questa volta non per vicende giudiziarie, ma per una performance musicale carica di significato e simbolismo. L’ex studentessa americana, conosciuta in tutto il mondo per il lungo processo legato all’omicidio di Meredith Kercher a Perugia – da cui è stata definitivamente assolta – si è esibita negli Stati Uniti con la Exoneree Band, un gruppo composto interamente da persone che hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza della condanna ingiusta.
La performance si è tenuta durante l’Innocence Network Conference, evento annuale che riunisce organizzazioni, legali e attivisti impegnati nella difesa di persone incarcerate ingiustamente. Ad arricchire la serata, anche la presenza di Mike McCready, storico chitarrista dei PEARL JAM, che ha raggiunto Knox e il resto della band sul palco per alcune esecuzioni live.
“Siamo stati tutti condannati ingiustamente, con più di 100 anni di prigionia ingiusta tra noi”, ha scritto Amanda Knox sui propri profili social, condividendo un estratto video della serata. Tra i brani eseguiti, oltre ad alcuni pezzi originali, anche cover simboliche: Black dei PEARL JAM e I Will Survive, quest’ultima cantata proprio da Knox.
“Abbiamo dedicato le canzoni alla nostra comunità di persone ingiustamente accusate”
ha spiegato all’ANSA.
Uno dei momenti più toccanti è stato l’esecuzione di un brano inedito, Silent Cells, scritto a partire da un testo di Amanda e arrangiato da McCready. Una canzone intensa, riflessiva, che racconta l’isolamento, la paura e la speranza di chi ha conosciuto il carcere senza colpe.
Sul palco, insieme alla musica, si sono alternate testimonianze e momenti di condivisione tra i membri della band, tutti con storie personali forti alle spalle. L’atmosfera era intima: luci soffuse, mattoni a vista e un pubblico partecipe, più vicino a un’assemblea che a un classico concerto. I proventi dell’iniziativa sono stati devoluti a enti che si occupano del supporto legale e psicologico alle vittime di errori giudiziari.
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