È scomparso all’età di 73 anni Les Binks, storico batterista noto per il suo contributo nei JUDAS PRIEST tra la fine degli anni Settanta. A dare la notizia è stata la stessa band tramite un comunicato diffuso sui propri canali ufficiali nella serata del 14 aprile 2025:
“Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di Les e inviamo il nostro amore alla sua famiglia, ai suoi amici e ai fan. La sua batteria, acclamata e di altissimo livello, ha mostrato tecnica unica, stile, precisione e carisma. Grazie Les – il tuo nome vivrà per sempre…”
Binks ha fatto parte dei JUDAS PRIEST dal 1977 al 1979, periodo durante il quale ha suonato su tre importanti dischi del gruppo: Stained Class (1978), Hell Bent For Leather (1979, pubblicato nel Regno Unito come Killing Machine) e l’album dal vivo Unleashed In The East (1979). Dopo l’uscita di quest’ultimo, ha lasciato la band, sostituito da Dave Holland, ex membro dei TRAPEZE.
In una dichiarazione rilasciata anni dopo, Binks spiegò che la decisione di lasciare il gruppo fu dovuta a contrasti con il management legati alla mancata retribuzione per il disco live:
“Non aveva senso continuare con una band il cui manager non voleva che ricevessi nemmeno un centesimo per quell’album. Un’assurdità totale. È diventato un classico del metal e probabilmente ha raggiunto il platino.”
Negli anni successivi, Binks ha partecipato a diversi progetti musicali, tra cui KK’s PRIEST, fondato dall’ex chitarrista dei JUDAS PRIEST, K.K. Downing, con cui ha suonato dal 2019 al 2021. I due si erano riavvicinati nel 2017 dopo quasi quattro decenni di distanza.
Nel 2022, Binks è stato ufficialmente introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame insieme agli altri membri storici della band, tra cui Rob Halford, Ian Hill, Glenn Tipton, Scott Travis, K.K. Downing e lo stesso Dave Holland. In quell’occasione, Binks ha anche suonato dal vivo con il gruppo per la prima volta dopo molti anni.
In un’intervista rilasciata dopo l’evento, ha ricordato con affetto il momento:
“È stato surreale. Non mi aspettavo di essere incluso, ma hanno riconosciuto il mio ruolo nella formazione dell’identità della band. Ho sempre avuto un buon rapporto con i membri: ho avuto problemi con il management, non con loro. È stato bello abbracciarli di nuovo.”
Visualizza questo post su Instagram
Comments are closed.