Quella del Teatro Degli Orrori è la classica testimonianza di come coerenza e talento non siano sufficienti a garantirsi un futuro prospero nel nostro beneamato paese. Nonostante autori di uno dei più bei dischi rock italiani di tutti i tempi (“A Sangue Freddo”) e non fossero infrequenti i sold out ai loro concerti, alcuni loro membri furono purtuttavia costretti ad un secondo impiego extra ambito musicale.
La notizia del ritorno sui palchi aveva ben presto fatto il tam-tam tra gli appassionati della grande musica d’autore sicché è facile comprendere quanta attesa vi fosse intorno a questa reunion.
Diversi i motivi di interesse, innanzitutto verificare se vi fosse ancora alchimia tra i membri, il cui distacco non fu esattamente benevolo, dall’altro se vi fosse stato bastante tempo per prepararsi adeguatamente ad un ritorno suscettibile di rievocare i vecchi fasti.
Ebbene, possiamo fortunatamente sostenere che fin dalle prime note ogni dubbio è stato fugato, regalando uno spettacolo degno della loro fama.


Fin dalle 21:15 Pierpaolo Capovilla fa la sua comparsa tra le oscurità del palco, suscitando il clamore del pubblico pronto ad intonare di lì a poco “Vita Mia”, una delle prime hit della band con la quale aprono le danze. Stasera tutta la scena è per loro, nessun gruppo di spalla e folla delle grandi occasioni. Il gruppo è parso coeso ed ha proposto una scaletta molto equilibrata con particolare enfasi sui primi due dischi. La platea ha apprezzato ed accompagnato ogni singola nota con frequenti episodi di crowd surfing! Ciò che penalizzerà lo spettacolo saranno dei suoni non esattamente limpidi con una batteria ovattata, chitarra a malapena distinguibile nei suoni distorti ed anche la voce è risultata poco nitida. Dopo Megadeth ed Anthrax purtroppo quella che una volta era un’eccezione pare stia insidiosamente divenendo una regola; nell’ottica della critica costruttiva sarebbe opportuno intervenire con la dovuta solerzia. Tornando sulle note, con la sua prosa e timbrica inconfondibile Capovilla appare cupo e ispirato come non mai confermando il suo ruolo di leader carismatico. In armonia col suo pensiero v’è stato qualche momento di riflessione, uno sui “boomer” l’altro sulla tragedia di Gaza anche se un tempo tali spunti occupavano maggior spazio! Nel finale chiede se vi sia un fratello nigeriano o africano in platea quale logica introduzione al brano “A Sangue Freddo” dedicato, ricordiamolo, al poeta-attivista Ken Saro-Wiwa. Nel penultimo pezzo abbiamo un cambio di strumenti col bassista Giulio Favero che imbraccia una chitarra e poi, a termine di quasi due ore letteralmente volate via, si giunge ai saluti finali col batterista in piedi sullo strumento. In conclusione un ritorno in grande stile per uno dei migliori gruppi rock nostrani di sempre, ora speriamo che al tour segua presto un’uscita discografica, lunga vita al Teatro Degli Orrori!

Report di Emanuele Spano

Setlist
Vita mia
Dio mio
E lei venne!
Disinteressati e indifferenti
Due
È colpa mia
Lavorare stanca
La canzone di Tom
Direzioni diverse
Il Terzo Mondo
Vivere e morire a Treviso
Majakovskij
Io cerco te
Il lungo sonno (Lettera aperta al Partito Democratico)
Non vedo l’ora
Compagna Teresa
Encore 1
Padre Nostro
A sangue freddo
Mai dire mai
Lezione di musica
Encore 2
Maria Maddalena

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