Nuclear Blast – 2021
Ed ecco che dopo la reunion del 2016 esce il nuovissimo ed attesissimo album delle zucche di Amburgo, che riabbracciano i due storici musicisti Kai Hansen e Michael Kiske, il primo nonche’ fondatore della band lascio’ il gruppo nel 1988 mentre il secondo venne allontanato dopo l’uscita del mediocre “Chameleon” datato 1993.
Il titolo omonimo dell’album fa tornare subito in mente il leggendario Ep del 1985, stavolta pubblicato dalla Nuclear Blast, mentre il primissimo Ep fu dato alle stampe dalla storica Noise Records. Stupenda la copertina disegnata da Elinar Kantor che riprende lo stile delle vecchie copertine, epica e monumentale.
Mettiamo subito in chiaro che i fasti dei primi lavori sono lontani, ma questo disco e’ nettamente superiore a mio parere alle ultime uscite della band, bisogna anche dire che la presenza dietro il microfono di Michael Kiske che si alterna ad Andy Deris aumenta di molto il tasso qualitativo, ma veniamo ai pezzi.
L’album parte davvero bene con “Out For The Glory” un power classico ben strutturato e dalle parti melodiche molto accattivanti, il microfono passa a Deris in “Fear Of The Fallen” buonissimo brano che non avrebbe sfigurato negli ultimi lavori, il duo KIske/Deris dona al brano fluidita’ nella sua durata. “The Best In Me” riporta in mente i Pink Cream 69, la vecchia formazione di Andy Deris, un brano decisamente poco ispirato che scivola via senza particolari sussulti. Riprendiamo quota con “Mass Pollution” un ottimo brano di heavy classico potente e ben strutturato, con “Angels” l’atmosfera si fa piu’ epica ed evocativa per poi ritornare alle origini, quelle per intenderci di Keeper Of The Seven Keys con il successivo “Rise Without Chains” scritto interamente da Andy Deris e cantato in duetto con Kiske, le due voci si bilanciano perfettamente e si completano. Melodie accattivanti la fanno da padrone su “Indestructible” brano che riesce a miscelare perfettamente il suono classico con il moderno, riffi portentosi conditi da un ritornello che rimane impresso nella mente sin dal primo ascolto. “Robot King” scritto interamente da Michael Weikath ci fa capire chiaramente di come il chitarrista, nonche’ uno dei membri storici della band, sia chiaramente ancorato al vecchio sound delle zucche di Amburgo, pezzo veloce, melodia, potenza ed un interpretazione vocale epica e maestosa, nei suoi oltre sette minuti di durata, uno dei brani piu’ belli dell’intero disco.
“Cynide” scritto e cantato interamente da Andy Deris, conferma come il cantante sia anche un ottimo compositore, donando al brano cattiveria e potenza. La parte finale del disco e’ costituita da “Down In The Dumps” che piacchia duro come un martello, brano composto sempre da Weikath, finalmente troviamo un brano scritto dal buon vecchio Kai Hansen “Skyfall” che e’ anche il singolo trainante del disco. Il brano della durata di ben dodici minuti ci mostra un Kai Hansen in stato di grazie che da libero sfogo alla sua classe dietro la sei corde, creando un suono epico e maestoso per un opera che potremmo definire sontuosa, con questo brano gli Helloween chiudono davvero con il botto un disco che sicuramente fara’ loro ritrovare popolarita’ e successo nelle vendite. Ero un po’ scettico su questa rimpatriata ma devo dire che i nostri hanno sfornato davvero un bel disco che miscela alla grande il suono classico della band con quello degli ultimi lavori, esame superato in pieno. Attendiamo di rivederli dal vivo in Italia.
Tracklist:
1. Out For The Glory
2. Fear Of The Fallen
3. Best Time
4. Mass Pollution
5. Angels
6. Rise Without Chains
7. Indestructible
8. Robot King
9. Cyanide
10. Down In The Dumps
11. Orbit
12. Skyfall
Band:
Michael Kiske – Voce
Andi Deris – Voce
Kai Hansen – Voce, Chitarra
Michael Weikath – Chitarra
Sascha Gerstner – Chitarra
Markus Groβkopf – Basso
Daniel Löble – Batteria
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