È un’estate davvero ricchissima di grandissimi concerti e di graditissimi ricordi. Entrambe le definizioni calzano a pennello per i Garbage, che mancavano dall’Italia da ben cinque anni. Complice la pandemia e un rallentamento naturale nella loro produzione musicale, il loro ritorno in Europa, a distanza di anni, parte proprio dall’Italia e dalla splendida location del Circolo Magnolia. Un posto immerso nella natura del Parco dell’Idroscalo e che da sempre è un’assoluta certezza per gli amanti della buona musica.
L’ultima data italiana della band fu a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, il 9 luglio 2019. C’è anche una grande novità nella band: Shirley Manson non è più l’unica donna sul palco e, insieme a lei, c’è Ginger Pooley, talentuosa bassista già vista con gli Smashing Pumpkins. La band, formata dalla scozzese Shirley Manson e dai grandi produttori e musicisti del Midwest, Butch Vig, Duke Erikson, Steve Marker e dal nuovo arrivo Ginger Pooley, non si è risparmiata ed ha conquistato decisamente i presenti.
Il tempo è stato fortunatamente clemente e non ci siamo incazzati quando pioveva. Altro che “Only Happy When It Rains“, canzone che ha chiuso uno show di un’ora e mezza abbondante. È stato anche il primo concerto del tour europeo e la band ha già oliato a meraviglia tutti i meccanismi sul palco. Anticipati dall’artista romana Romina Falconi, che molti ricordano per le collaborazioni con Immanuel Casto e come corista di Eros Ramazzotti, l’artista romana è stata accolta calorosamente dal pubblico presente e la sua emozione era davvero tangibile. Oltre ad avere molto fascino ed essere davvero sensuale, è molto carica sul palco, dove lancia messaggi davvero ad effetto a difesa del mondo LGBT e mai banale, anche nei testi provocatori in certi frangenti. Un’artista che davvero merita e che consiglio di ascoltare, visto che pure i Garbage hanno apprezzato il suo spettacolo.
Con un leggero ritardo, alle 21:15, i Garbage sono saliti sul palco sulle note dell’intro strumentale affidato a “Happy Home“. Il primo brano eseguito è stato “#1 Crush“, risalente al 1995, e subito si è stati attratti dalle movenze e dalla voce ammaliante di Shirley. Outfit davvero strepitoso, sexy e punk allo stesso tempo. Vestito lungo nero, con tulle a fiori, e a 58 anni, ancora carismatica e con una voce perfetta. Nessun cambio scena, anzi spazio a divertenti racconti sulla loro carriera, sul fatto che a volte i discografici li volevano più commerciali, sul fatto che in questi anni abbiano voluto tramutarli in qualcosa di simile alle sonorità di Taylor Swift, che comunque Shirley adora.
Shirley ha sottolineato la natura punk della band, la sua vicinanza alla scena new wave, visto che poi hanno suonato anche una cover di Siouxsie and The Banshees, “Cities in Dust“. È stata eseguita anche per la prima volta “The Creeps” e c’è stata anche qualche esclusione, tipo “Queer“. La stessa Shirley si è mostrata sorpresa della longevità della band e il loro sound rimane sempre un connubio perfetto tra rock, alternative ed elettronica, con brevi ed intensi assoli e parti di tastiere. Pochi suonano come i Garbage e pochi sono credibili come loro. L’esperienza come produttori di primo ordine si percepisce eccome. Non a caso, sottolineiamo ancora che Butch Vig è pure il produttore del leggendario “Nevermind” dei Nirvana. Svariate nominations ai Grammy Awards, vari premi vinti, una heavy rotation su MTV, milioni di copie vendute, non si ottengono se non si vale qualcosa.
Tremila persone che sono andate a casa felici e si sono divertite a cantare e ballare a squarciagola hits come “Stupid Girl”, “Why Do You Love Me”, “I Think I’m Paranoid”, “When I Grow Up” e la finale “Only Happy When It Rains”, inizialmente quasi acustica. “Noi come band siamo riusciti a raggiungere un grande traguardo, che è quello di vivere grazie a questo gruppo. Siamo ormai vecchi, siamo brutti, siamo strani, non siamo mainstream o popolari. Eppure festeggiamo trent’anni di carriera, durante i quali abbiamo tenuto duro e siamo sempre rimasti sulla nostra strada, con un atteggiamento un po’ punk. Perché non ci importa di essere famosi come Taylor Swift. Io adoro Taylor Swift, è fantastica, prende giuste posizioni, ma noi siamo tutt’altra cosa, siamo di un’altra scuola. Abbiamo un background punk completamente diverso, facciamo un altro tipo di spettacolo. Ma soprattutto in questo momento della nostra vita, per noi è straordinario quello che abbiamo. E devo fare un grande ringraziamento a Siouxsie Sioux per essere stata d’ispirazione”. Prima di tributarla con “Cities in Dust“.
Spazio anche a storici altri brani della band, quali “Bleed Like Me” e “Vow”. A proposito di “Bleed Like Me” e del singolo tratto “Why Do You Love Me“, Shirley ha ringraziato pubblicamente Dave Grohl per la sua importanza ed aiuto alla band. Shirley si è scusata per non sapere parlare italiano e ha detto che sa soltanto dire “Grazie Mille“, ripetendo queste parole alcune volte. Prima dei bis, ha detto che non sa bene cosa scegliere per i bis, dicendo che in Scozia a riguardo sanno soltanto dire “Fuck you“.
Ironica, iconica, scintillante, inimitabile, divertente e carismatica. Aggettivi che rendono giustizia alla bionda cantante. Non perdeteveli la prossima volta, sperando tornino prima di cinque anni.
Mauro Brebbia.
setlist
1. #1 Crush
2. Godhead
3. I Think I’m Paranoid
4. Cherry Lips (Go Baby Go!)
5. Special
6. The Men Who Rule the World
7. Metal Heart
8. Run Baby Run
9. Hammering in My Head
10. The Creeps
11. The Trick Is to Keep Breathing
12. Bleed Like Me
13. Stupid Girl
14. Wolves
15. No Gods No Masters
16. Cities in Dust (Siouxsie and the Banshees)
17. Push It
18. When I Grow Up
19. Why Do You Love Me
20. Vow
21. Milk (prima esecuzione dal 24 settembre 2016)
22. Only Happy When It Rains
Comments are closed.