Napalm Records – Febbraio 2013
Questa volta parto dalla fine:
RAGAZZI CHE GRANDE ALBUM!!
Voto: 10 & Lode
BRANO FLOP: mah”… giusto perché si deve: “Show and Tell” un po’ sotto tono rispetto al resto. Piccolo demerito alla produzione che, pur essendo volutamente ‘vintage’ magari poteva dare maggior impatto a pezzi che sono davvero micidiali.
BRANO TOP: TUTTO IL RESTO DEL CD!!!
Ma li conoscete? Magari tutti voi si, ma anche no! Beh, se non li conoscete ancora ma siete follemente innamorati dell ‘Hard Rock Classico tipo: Iron Maiden, Saxon, Judas Priest, Thin Lizzy, U.F.O., Scorpions, Ozzy anni ’80”…Â LI AMERETE.
Bene, forse si è capito che questa band mi piace molto e che con questo “YoungBlood” hanno secondo me davvero centrato il bersaglio grosso.
Audrey Horne, band Norvegese che prende il nome da una delle protagoniste di un famossissimo serial tv anni ’90 Twin Peaks (lo facevano il mercoledì, nrd), è attivo dal 2002 ed ha sfornato fino ad ora una serie di ottimi prodotti.
Per loro diretta ammissione, il sound della band da sempre attinge a piene mani e senza pudore e vergogna, dai maestri del hard rock . A questa ben consolidata formula il combo aggiunge una gran fetta di freschezza sound anni 2000 ma sempre e comunque con una gran dose di melodie e classe davvero uniche!
Volete capire di cosa parlo?
L’opener “Redemption Blues” spiega tutto. L’intro è da pelle d’oca. Sembra di sentire gli Iron Maiden dei tempi di “Seventh Son of a Seventh Son” (per il sottoscritto ultimo lavoro della band degno di nota… e che nota).
Epico, potente, esaltante. Non vedi l’ora di sentirlo dal vivo. E poi via con il pezzo che parte e prende esattamente i connotati che ti aspettavi. Una cavalcata in puro stile Maiden. Le chitarre sdoppiate che si intrecciano sulla base di un drumming davvero possente. Le rullate e la tipica ritmica del “crash” sono un vero e proprio tributo a Nicko Mc Brain cosa che si ripeterà , per mia somma libidine per molti pezzi ancora) . Il basso sembra quello di Harris! Madonna che pezzo. Mi sembra di veder Bruce Dickinson nella sua classica posa braccio teso in aria, mano aperta, ginocchia leggermente flesse che grida”… scream for me long beach arena!! Ma questi non sono i Maiden .. ma chi se ne frega!! La voce di Toschie è comunque davvero bella. Pulita, calda intensa anche se non tocca le vette acute di Bruce, trasmette tutto quello che deve.
Dopo l’omaggio alla vergine di ferro che si fa? Si passa ai Judas Priest. “Straight Into Your Grave” . con il suo riffing veloce e tirato, riporta alla mente le produzione dei Judas piùriuscite. L’assolo poi è un classico trademark della band dei “preti”. La ruvidezza del riffing, viene attenuata dal coro, ricco di melodia ma sempre incisivo. “Youngblood” apre con un classico riff anni ’80, figlio della miglior scuola hard rock britannica. Ma non è tutto qui, anzi, il pezzo si sviluppa poi in modo del tutto imprevisto, tramutandosi quasi in una cavalcata pop dove una cadenza leggera e coinvolgente, quasi funky apre, grazie alle rullate di batteria alla Maiden o Thin Lizzy ad un coro accattivante di facile presa. Che bel pezzo! Eccoci a “There Goes a Lady”. Altra apertura con riff hard ’80 alla Saxon o Krokus, ritmica mid tempo ben battuta e ritmata. Coro da stadio e assolo tirato da manuale e finale che scema tra doppia cassa e chitarre che urlano.
“Show and Tell”, pur sorretta da un ottimo ritmo e dal solito grande lavoro di base delle chitarre, è forse uno dei pochi pezzi che non brillano. L’intro di “Cards with The Devil” ricorda molto quello di Eat The Rich degli Aerosmith e anche la ritmica iniziale sembra rimandare alla band di Tayler & C. Ma ancora una volta gli Audrey Horne mi stupiscono, trasformando il pezzo in un originale hard rock di classe che avrebbe avuto un posto di prestigio in album top come “The Ultimate Sin” di Ozzy.  Ritmo trascinante , melodia travolgente e soluzioni in crescendo che la rendono davvero un pezzo di livello, questa è “Pretty Little Sunshine”
Hammond alla Deep Purple e voce filtrata da predicatore protestante, liriche intense in linea con il mood del brano. “Open Sea” brilla soprattutto nel coro davvero micidiale, potente, secco, metal 100% e nella sua struttura generale davvero completo e coinvolgente.  Per chi ama i Thin Lizzy, sentire un pezzo che apre come “This Ends Here” , con il classico sovrapporsi delle chitarre sdoppiate sorrette da una ritmica che si rifà alla tradizione anglo irlandese, fa venire la pelle d’oca e aumenta a mille i rimpianti per aver perso così presto il genio di Phil Lynott. Lo stesso dicasi per il favoloso assolo centrale che attinge a piene mani dal tesoro musicale lasciatoci in eredità da quel genio di Phil. “This Ends Here” non avrebbe certo sfigurato suonata a fianco di Emerald, Holy War o Black Rose. Grandissima.  Particolare, un po’ fuori dalla linea del resto dei pezzi, carica di atmosfera che rispecchia un testo epico “The King is Dead” è comunque un ottimo pezzo di chiusura, dove brilla comunque il solito grande assolo.
10 brani, uno piùbello dell’altro. Carichi di potenza, armonia, soluzioni originali, arrangiamenti indovinati, splendidi assoli di alta classe, cori che si fanno ricordare e cantare. Pur attingendo in maniera dichiaratamente volontaria dalla grande scuola della NWOBHM, incredibilmente questo “Yougblood” riesce a farsi valere per quello che di originale regala, senza mai davvero cadere nel banale plagio di una specifica band o di uno specifico stile.
Grandissimo album, spero passino da headliner in Italia presto, credo che dal vivo questi pezzi saranno micidiali! CONSIGLIATO A TUTTI!!
Tracklist:
1. Redemption Blues
2. Straight Into Your Grave
3. Youngblood
4. There Goes a Lady
5. Show and Tell
6. Cards with the Devil
7. Pretty Little Sunshine
8. The Open Sea
9. This Ends Here
10. The King is Dead
Band:
Toschie – voce
Ice Dale – chitarra
Thomas – chitarra
Espen – basso
Kjetil – batteria
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